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Fantasia presso la sorgente del Torano (2° strofe asclepidea)
Ti sento, e la tua voce a la fresc'aura
rintrona cupa nel fragor continuo,
sotto le rupi immense, austere e ripide,
o forte, eterno murmure!
E sogno, e ad una strana terra navigo ...
Fra bianche spume or fantasmi sogono:
evanescenti creature, floride
e fluttuanti Nàiadi.
Intorno a me, cantando ora s'avvolgono.
"Salve" mi dicon, "dopo lunghi secoli
tornammo all'aureo Febo, ed alla rorida
terra e ai cieli limpidi.
Tu vivi e de la vita all'amor trepido
tu resta avvinto, e non pensar all'algido
ciel nebuloso, ed all'abisso orribile ...
Ama, e sorridi placido.
Addio, ché noi torniam nel nero gurgite!"
Sparir nell'acque spumeggianti e argentee ...
De l'onde il suon sembrava a me nel vespero
Una solenne musica!
29 Aprile 1948.
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